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LETTERE&OPINIONI SANA 2017: LE MARCHE UNITE NEL SEGNO DEL BIO

JESI,  6 settembre 2017 – L’agroalimentare marchigiano fa squadra sul biologico e si dà appuntamento al Sana di Bologna (8-11 settembre) con un’inedita collettiva regionale (stand Pad. 26 B124/A123) che coinvolge le principali produzioni della regione, dalla carne al vino, fino alla pasta e ai cereali.

La sostenibilità dalla terra al prodotto, il ruolo della filiera, la trasparenza in un’economia di piccola e larga scala, oltre ai trend per la ricerca e per il mercato del biologico sono anche i temi della tavola rotonda organizzata per sabato 9 settembre (ore 10.30 Sala Vivace – Centro Servizi Blocco C, 1° piano) dall’Istituto marchigiano di enogastronomia – Ime, il polo che aggrega sotto un unico marchio il mondo dell’agroalimentare regionale (4 i consorzi e 5 i soggetti fondatori aderenti tra enti, imprese, associazioni e organizzazioni) con l’obiettivo di promuovere il made in Marche in tutte le sue declinazioni.

A tracciare gli scenari e le prospettive per l’agroalimentare green nelle Marche, i principali attori del virtuoso comparto biologico regionale, tra cui Roberta Fileni, responsabile marketing e comunicazione dell’omonimo Gruppo; il presidente del Consorzio Marche Biologiche, Francesco Torriani; Giorgio Savini, presidente Consorzio Vini Piceni e il direttore dell’Istituto marchigiano di enogastronomia, Alberto Mazzoni. Elena Viganò dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Denis Pantini di Nomisma analizzeranno le prospettive del biologico marchigiano dal punto di vista della ricerca e del mercato, mentre Sergio Urbinati della Regione Marche illustrerà le misure di sostegno alla conversione all’agricoltura biologica nei PSR.

Accanto ai vini delle Marche, presenti con l’Istituto marchigiano di tutela vini e il Consorzio vini Piceni, alla manifestazione bolognese saranno protagoniste le carni di pollo e tacchino e le uova targate Fileni Bio, ma anche la pasta, le zuppe di cereali e i legumi dei soci del Consorzio Marche Biologiche.

Secondo Nomisma l’Italia si conferma il secondo esportatore mondiale di prodotti bio, con un +16% e quasi 2 miliardi di euro di vendite all’estero nel 2016. Il 40% circa sul totale della produzione (4,9 miliardi di euro,  +15% sull’anno precedente).

 

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