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MAIOLATI S. L’assessore Montesi: «Ottimizziamo il fondo ministeriale»

Percorso Civico fa affiggere manifesti citando il famoso film di Benigni e Troisi “Non ci resta che piangere”

MAIOLATI SPONTINI, 29 marzo 2021 – La vicenda del mancato aggancio, vero o presunto, al fondo ministeriale continua a tenere banco. Percorso Civico, gruppo di minoranza consiliare, ha fatto affiggere in tutto il paese manifesti emblematici, con un titolo ripreso da un noto film,  in cui con una tabella viene riportato come, a differenza dei Comuni dei limitrofi, a Maiolati Spontini siano stati incassati zero euro.

«L’assenza di buoni risultati e anzi la perdita di buone occasioni è la dimostrazione più efficace di quanto questa Amministrazione sia inadatta al ruolo che ricopre – scrivono da Percorso Civico –, mentre alcuni Comuni stanno già incassando le prime quote del contributo, la nostra speranza è di non trovarci come Benigni e Troisi, catapultati nel passato, stavolta senza nemmeno un fiorino per pagare il doganiere e poter andare avanti».

Chiamato in causa indirettamente, abbiamo chiesto all’assessore al bilancio Cristiano Montesi di esprimere il suo punto di vista sulla questione.

Cristiano Montesi

Assessore, cosa ha provato nel vedere i manifesti fatti affiggere da Percorso Civico ?

«Una sensazione di tristezza, per almeno due motivi. Da una parte perché accederemo al fondo citato in questo anno 2021. Dall’altra perché il fondo è strutturale, dal 2018, quindi anche l’Amministrazione precedente, di cui faceva parte Percorso Civico, poteva farne richiesta. Ritengo ingiusta la critica nei nostri confronti».

La mancata partecipazione a questo bando ministeriale è stata dovuta a una scelta amministrativa o a una esigenza di bilancio?

«La nostra scelta è stata fatta nell’obiettivo di massimizzare gli importi messi a disposizione dal Ministero. Avevamo pronti due progetti da circa 500.000 euro ciascuno, ma questo ci avrebbe impedito di partecipare allo stesso bando per i prossimi due anni. Invece noi vogliamo ottenere il massimo possibile, perché nulla è stato perso».

Come vi muoverete ora ?

«Abbiamo individuato cinque progetti per il recupero di aree a rischio idrogeologico. Su questi stiamo lavorando, valutandone l’entità, per poi chiedere il finanziamento». 

Non riterrebbe opportuna la costituzione di un ufficio apposito, magari all’interno del Cis, per recepire al meglio le risorse che verranno messe in campo dal governo e dall’Europa ?

«La questione è complessa. Questo è un lavoro che si sarebbe dovuto fare anni fa, ampliando le competenze del Cis, penso anche alla gestione a 360 gradi degli immobili. Purtroppo non basta un colpo di tastiera per ottenere finanziamenti. Servono specializzazioni interne che vanno costruite nel tempo. Però, tengo a ribadire con decisione il grande lavoro che sta svolgendo l’ufficio tecnico del nostro Comune. Faccio un esempio concreto: abbiamo presentato, tra gli altri, un progetto da 6 milioni di euro, insieme a Jesi e Castelbellino, sfruttando un bando europeo, per la riqualificazione urbana.  L’idea che in questi mesi siamo stati con le mani in mano è inaccettabile».

(m.p.)

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