Segui QdM Notizie

il parere dell’esperto

MEDICINA Gli smartphone sono davvero sicuri?

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

 

 

Dott.ssa Paola Milli, Farmacista

 

Gli smartphone sono davvero sicuri?

Spesso quando ci si interroga sulla sicurezza di uno smartphone si pensa sola alla sicurezza dei dati in esso presenti. Per quanto oramai siano diventati l’estensione delle nostre mani, solo ultimamente si è puntato il dito sulla sicurezza nei confronti della nostra salute, e ne sappiamo ben poco sui reali effetti dannosi che essi hanno. A tale proposito, un importante studio, ha messo in relazione l’uso del cellulare con l’insorgenza/frequenza delle cefalee. Infatti nello studio si evidenzia anche un aumento di  uso di analgesici in chi utilizza  il cellulare per molte ore al giorno. Inoltre, per  chi è cellulare-dipendente l’efficacia di tali farmaci cala, creando un circolo vizioso, doloroso, e costoso.

Ad essere associati alle cefalee sono soprattutto gli smartphone rispetto ai cellulari di vecchia generazione. Questi dispositivi, non solo aumentano l’insorgenza di queste patologie, ma sono associati a maggior insorgenza dell’aura, ossia quell’insieme di sintomi (nausea, vomito, disturbi visivi…) che precedono, accompagnano e seguono l’attacco di dolore. Non è ancora chiaro la causa della relazione tra smartphone-cefalea, si ipotizza che sia da ricercare nella connessione perenne che hanno questi dispositivi ad internet…ma ancora è tutto da studiare.

Ciò che invece è chiaro è il danno che questi recano ai nostri occhi. Molti schermi elettronici, tra cui i display Led e Lcd, sempre più usati nell’ambito informatico, emettono luce blu, che è fonte di stress ossidativo per la retina, dove sono presenti i fotorecettori importanti per indurre  la secrezione di melatonina.

La melatonina viene sintetizzata, soprattutto in assenza di luce, dalla ghiandola pineale poco dopo la comparsa dell’oscurità,  e le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L’esposizione alla luce blu  inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. I sintomi più comuni  della stanchezza cronica da schermo elettronico derivano dallo sforzo oculare e dalla carenza di melatonina, il che si traduce in affaticamento della  vista e secchezza oculare, cefalee, dolore al collo, insonnia, astenia. Il consiglio più immediato è quello di usare moderatamente i dispositivi e prediligere quelli che hanno già in dotazione schermi filtranti la luce blu.

Se ciò non è possibile aiutatevi con integratori che “proteggono” i vostri occhi dallo stress ossidativo e usate spesso un collirio (meglio se con: acido ialuronico, acque distillate di camomilla ed eufrasia che hanno effetto lenitivo) che mantenga umettata la superficie oculare per ovviare alla secchezza data da un minor ammiccamento.

Per quanto la tecnologia ci torni utile, sappiamola gestire, in modo da trarne solo vantaggio.

Dott.ssa Paola Milli

[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News

Questi contenuti sono realizzati dalla redazione di QdM Notizie.
Sei interessato a diffondere i nostri articoli o collaborare con noi?
Scrivici a [email protected]