Cronaca
Moie Don Aldo Anderlucci è tornato alla Casa del Padre
22 Novembre 2022
Il sacerdote 88enne deceduto ieri sera, parroco di Moie dal 1970 al 1996, cappellano all’ospedale di Jesi, il Comune di Maiolati Spontini nel 2007 gli aveva conferito la Cittadinanza Benemerita
di Redazione
Moie, 22 novembre 2022 – Don Aldo Anderlucci, 88 anni, ha concluso la sua vita terrena ieri sera, 21 novembre, giorno in cui la Chiesa ricorda la presentazione della beata Vergine Maria.
La celebrazione del funerale sarà a Moie, domani alle 15 nella chiesa di Cristo Redentore, la salma si trova presso la Casa del commiato Anibaldi e Pandolfi in via Clementina Sud 8/10, visite dalle 15 di oggi.
Parroco a Moie dal 1970 al 1996 e poi sempre presente nella comunità per continuare a vivere il servizio sacerdotale con amore e fedeltà e a testimoniare il suo amore alla Chiesa e all’umanità.
Don Aldo, nato a Maiolati il 19 aprile del 1934 da Giovanni e Maria Marzioni, in una famiglia numerosa di mezzadri nella campagna attorno alla chiesetta di San Sisto, aveva frequentato le prime tre classi elementari a Scisciano, la quarta, la quinta e le scuole medie a Maiolati ed era entrato da adolescente nel seminario diocesano di Palazzo Ripanti a Jesi per gli studi al ginnasio.
Gli anni del liceo e i quattro anni della teologia li ha trascorsi nel seminario regionale di Fano. Intanto, i suoi genitori con le sorelle Vera e Rina si erano trasferiti a Monte Roberto.
È stato ordinato sacerdote dal vescovo mons. Giovanni Battista Pardini il 25 agosto del 1957 nella chiesa parrocchiale Santo Stefano di Maiolati Spontini, dove era stato battezzato. Per cinque anni è stato il vice parroco di don Gino Paoletti a San Francesco di Paola a Jesi e celebrava spesso nella piccola e antica chiesa di Santa Caterina alle Valche.
È stato nominato poi parroco di San Lorenzo a Mazzangrugno dove è rimasto per sei anni, ha trascorso alcuni anni al Divino Amore prima di essere destinato a Moie, la parrocchia in espansione che comprendeva anche Stazione di Castelbellino che non aveva ancora una chiesa.
Venticinque intensi anni che lo hanno visto impegnato nel completamento della nuova chiesa Cristo Redentore e nel seguire le attività pastorali come la scuola materna parrocchiale, l’oratorio, la catechesi per i bambini e gli adulti, promuovere le missioni popolari, accompagnare le associazioni e la piccola comunità di Monte Schiavo nei giorni festivi. A Stazione si è attivato per la realizzazione della chiesa coinvolgendo tanti uomini nella sistemazione del locale che prima era una fabbrica.
Nei primi anni era aiutato dai giovani sacerdoti don Luigi Carrescia e don Fabio Belell, poi chiamava in parrocchia sacerdoti stranieri, studenti a Roma, che in estate o nei fine settimana si mettevano a disposizione nelle diverse attività pastorali.
In occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale aveva ricevuto la Cittadinanza Benemerita del Comune di Maiolati Spontini, chiesta il 22 agosto del 2007 dal sindaco Giancarlo Carbini, dall’assessore Umberto Domizioli e dall’ex sindaco Sergio Cascia e concessa all’unanimità del Consiglio comunale, “per la sua intensa, proficua e preziosa attività pastorale svolta per oltre venticinque anni come Parroco di Santa Maria delle Moie”.
Lasciata la parrocchia Santa Maria di Moie, dal 1996 al 2014 è stato cappellano dell’ospedale civile di Jesi e ha continuato a seguire per la diocesi la Pastorale della Salute, le associazioni Unitalsi e Cursillos di Cristianità, a incontrare frequentemente gli ospiti della casa di cura Villa Jolanda di Scisciano. Tra il 2015 e il 2017 è stato a Moie come aiuto parroco di don Fabio nelle domeniche e il 3 settembre del 2017 aveva festeggiato il suo sessantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Ha seguito don Fabio anche a Monsano e San Marcello, dal 2017 al 2020, poi il Covid ha messo fine anche a questa collaborazione.
Negli ultimi anni ha vissuto alla Casa Famiglia del Collegio Pergolesi di Jesi e la sua preghiera è stata ancora più incessante a motivo del maggior tempo a disposizione, soprattutto dall’inizio della pandemia.
(foto in primo piano, don Aldo il 29 agosto 2010 impartisce l’Unzione dei Malati durante la celebrazione nella chiesa Cristo Redentore di Moie per la giornata dell’Unitalsi)
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