Cronaca
MOIE SILVIA, QUEL SORRISO CHE NON SI DIMENTICA
24 Novembre 2018
Il ricordo struggente del collega arrivato sul posto subito dopo l’incidente, del presidente della Valvolley dove aveva militato e dell’assessore che l’aveva vista crescere
MOIE, 24 novembre 2018 – Si lascia andare a un ricordo struggente, Bruno, amico e collega di Silvia Finocchi.
«Una delle più belle persone che abbia mai conosciuto ci ha lasciato, una ragazza dedita al lavoro, al sacrificio, innamorata della vita».
Da anni si occupava amorevolmente della madre malata e, a lei, dedicava il suo tempo, oltre che al lavoro nella ditta di pulizie.
«Ieri sono giunto sul posto dell’incidente pochi minuti dopo – rammenta – e l’ho vista a terra, esanime, con il personale del 118 che tentava disperatamente di rianimarla. Ho visto i tracciati che scorrevano piatti sul defibrillatore e pregavo affinché si riprendesse. Così è stato più volte, in bilico tra la vita e la morte, poi la partenza verso l’ospedale».
Bruno è ancora sotto shock per quello che ha visto, ma oggi vuole ricordare Silvia, pur nel grande dolore, come una persona davvero eccezionale, una donna con la D maiuscola, che non si è mai risparmiata per niente e nessuno.
«Silvia è stata una nostra giocatrice sino a qualche anno fa – dice Stefano Calderigi, presidente della Valvolley Castelplanio Pianello – ma è sempre rimasta nel nostro ambiente. Ci dava una mano e anche mercoledì scorso, in occasione della partita di prima divisione, aveva ricoperto il ruolo di segnapunti. Faceva parte a tutti gli effetti della famiglia Valvolley. Era figlia unica, aveva perso il papà e per noi era come una sorella, una figlia. Siamo distrutti».
Sandro Grizi, assessore a Maiolati Spontini, è di Pozzetto, come Silvia: «Io avevo un bar qui al Pozzetto e l’ho vista crescere. La ricordo sin da ragazzina con un sorriso solare, ma molto timida anche se più alta di tutte le sue amiche. Ripeto, colpiva il suo sorriso. Anche ultimamente la vedevo spesso girare con la sua Panda. Nel punto dell’incidente l’asfalto è nuovo e con la pioggerellina diventa parecchio scivoloso. Una vera tragedia».
Una tragedia che si è consumata in pochi attimi in via Cornacchia, nella tarda mattina di ieri, dentro e fuori un’auto impazzita (leggi l’articolo). Le condizioni di Silvia, 35 anni, erano subito apparse disperate ai soccorritori ma la fiammella della speranza l’aveva accompagnata nel suo viaggio in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette.
Tutto si è spento oggi, poco dopo mezzogiorno (leggi l’articolo).
A cura di Pino Nardella, Marco Pigliapoco, Cristina Amici degli Elci
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