Cronaca
Montemarciano Deceduto a Cuba per embolia, la causa una puntura della zanzare tigre
Paolo Tofani era in vacanza, all’origine del decesso probabilmente la trasmissione della Dengue, il 55enne originario di Marina viveva a Niagara Falls, in Canada, felicemente coniugato, ma era legatissimo ai familiari e all’Italia
4 Maggio 2024
Montemarciano – E’ molto probabile che la morte di Paolo Tofani, 55enne di Marina di Montemarciano che da decenni viveva in Canada e che era in vacanza con la famiglia a Cuba, sia stata causata da una puntura della famigerata zanzara killer.
In poco tempo ha accusato malesseri vari che si sono acuiti giorno per giorno e quando è stato deciso il ricovero a L’Avana era troppo tardi: non è sopravvissuto a una trombo-embolia polmonare.
La dengue è una malattia infettiva virale causata da un virus trasmesso all’uomo attraverso la puntura di 2 tipi particolari di zanzara e per la sua diffusione endemica in alcuni Paesi viene catalogata come malattia tropicale. Ebbene, a far morire Paolo Tofani sembra probabile sia stata proprio la puntura della terrificante zanzara tigre anche se certezze ancora non ce ne sono.
Paolo Tofani si era innamorato di Dori, italo canadese bella e intelligente, all’Oktober Fest di Monaco venticinque anni fa e l’aveva voluta seguire in Canada, a Niagara Falls, dove il loro sogno d’amore si era realizzato.
Paolo in Italia aveva lasciato affetti e amici, l’ottantunenne mamma Simonetta, il fratello maggiore Davide, 58enne, Vigile del Fuoco ad Ancona, e il fratello minore Marco, che ha 51 anni e lavora da Lucesole Traslochi.
Era legatissimo ai familiari e all’Italia ma in Canada aveva trovato l’amore e una vita serena e completa. Era ben integrato nella numerosissima comunità italiana, aveva tanti amici, si era inserito molto bene nel Paese della foglia d’acero.
Abitava con la moglie Dori e la figlia 17enne Alessia a Niagara Falls, dove le cascate rappresentano un’attrazione unica e particolarmente frequentata e lì lavorava con Dori, che ne era la responsabile di gestione, in un hotel apprezzato.
Il lavoro non mancava e la vita scorreva tranquilla in Canada. Solo i meno 20 gradi invernali causavano alcuni, inevitabili e comprensibili, problemi, e allora Paolo e Dori ogni anno, puntualmente, salivano a bordo di un Boeing e raggiungevano per una decina di giorni Cuba, dove il sole e le spiagge di Varadero lenivano acciacchi e facevano dimenticare per un po’ le fatiche del lavoro e il gelo del Canada.
Anche quest’anno avevano deciso di volare a Cuba e stavano trascorrendo giorni sereni e felici fino a quando Paolo Tofani ha iniziato a sentirsi male: all’inizio era solo stanco e non aveva appetito poi col passere dei giorni accusava dolori alle gambe e si sentiva sempre più spossato.
Non era uno che si lamentava frequentemente e all’inizio non aveva messo in preventivo di rivolgersi all’ospedale ma dopo qualche giorno il ricovero si è reso indispensabile: tempo due giorni, un’operazione tentata per fronteggiare un’emorragia allo stomaco, e Paolo ha smesso di respirare e di vivere.
Un dramma per tutta la famiglia e per chi in Italia seguiva l’iter della malattia. Il responso ufficiale dei medici cubani parla di trombo embolia polmonare ma tutto sembra essere stato scatenato dalla puntura della zanzara.
«Non ci capacitiamo ancora – dice il fratello Davide – abbiamo contattato l’ambasciata italiana a L’Avana ma ci hanno dato poche notizie: del resto le autorità cubane sono particolarmente restie a fornire chiarimenti. Sappiamo solo che per il rimpatrio della salma ci sarà da attendere almeno altre 2 o 3 settimane. Con mia madre e mio fratello siamo pronti a partire per il Canada appena sapremo quando la salma sarà rimpatriata. Il funerale di Paolo sarà celebrato a Niagara Falls e sarà sepolto in Canada: amava l’Italia e tornava ogni due anni almeno un mese e mezzo a Marina di Montemarciano ma la sua vita era da tanti lustri in quel Paese meraviglioso. Sono convinto che la puntura della zanzara tigre col suo virus maledetto ce lo abbia portato via».
© riproduzione riservata