Cronaca
Omicidio Fabriano «Ho respinto un approccio sessuale, mi sono difesa»
Il Gip non ha convalidato il fermo di Alessandra Galea, rimarrà comunque in carcere perché considerata pericolosa
7 Giugno 2023
Fabriano – Ha negato ogni addebito Alessandra Galea, affermando di aver “respinto un approccio sessuale” e di non aver mai colpisto Fausto Baldoni.
Queste le parole dell’accusata dell’omicidio del 63enne, avvenuto domenica in via Castelli. Al termine dell’udienza di convalida davanti al gip Sonia Piermartini fermo non convalidato, ma l’accusata rimane in carcere a Villa Fastiggi di Pesaro. Sulla decisione pesano, infatti, il pericolo di reiterazione del reato e l’inquinamento delle prove.
Sempre durante l’interrogatorio la Galea avrebbe affermato di non aver colpito Baldoni e di essere uscita di casa dopo l’alterco con il convivente per andare a trovare i due figli.
Nella giornata di ieri anche l’autopsia, che si è svolta presso l’ospedale regionale di Torrette.
Secondo quanto trapelato Baldoni sarebbe morto a causa di una lesione cerebrale.
Restano ancora da chiarire completamente la dinamica e l’arma del delitto.
L’uomo, 63 anni, di Fabriano, lavorava ad Ancona e conviveva da anni con la donna che, secondo quanto riferito dalla famiglia di lui, soffriva di problemi psichiatrici.
Un rapporto complesso quello tra Fabio Baldoni e Alessandra Galea, a tratti esasperato da litigi e urla udite distintamente dai vicini di via Castelli.
Fausto Baldoni è stato ucciso nella giornata di sabato, presumibilmente poco prima dell’ora di pranzo, colpito a morte con un oggetto (forse una lampada da interni) nell’appartamento che condivideva con la compagna in via Castelli al civico 56.
Sempre secondo quanto riferito dalla famiglia di Baldoni, la donna sarebbe stata sottoposta a due Tso, Trattamento sanitario obbligatorio, ma non avrebbe mai intrapreso un percorso di cura.
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