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Cronaca

Polverigi L’addio a Sara e Marco: «Pedalate felici insieme, angeli nostri»

Comunità in lacrime stretta ieri alle famiglie nel dolore per i funerali dei due sposi travolti in bici da un’auto a Senigallia, un corteo di ciclisti ha scortato il feretro

Polverigi – Il dolore ha il volto di due madri. Visi rigati da lacrime inconsolabili, annichiliti, distrutti. Il dolore nella chiesa di Sant’Antonio Martire invade tutti. Si percepisce nitido, profondo, in ognuna delle centinaia di persone che gremiscono la chiesa o che si fermano sul sagrato.

Sara e Marco sono sempre insieme, fianco a fianco come altre mille volte sono stati spalla a spalla nella vita e in sella, sulle amate biciclette per le strade marchigiane. Hanno percorso all’unisono sterrati e asfalti, hanno affrontato insieme le salite impervie, le discese da brividi e le pianure infinite del ciclismo e della vita.

Marco e Sara sono insieme anche in questa chiesa dove il dolore si respira ovunque. Ma anche l’amore. Le due bare di larice chiaro sono vicine e i familiari le avvicinano ancor di più prima della funzione religiosa, quasi si abbracciano. Come abbracciati hanno vissuto Sara Ragni e Marco Torcianti fino al terribile mattino di martedì scorso quando la Mazda guidata da un 19enne neopatentato di Cagli li ha travolti e uccisi nel tratto di Statale tra Senigallia e Marzocca.

Nella chiesa di Polverigi, scelta anche per la sua capienza rispetto a quella di Agugliano dove vivono i parenti di Sara Ragni, il caldo è opprimente, sventolano ventagli ovunque ma tutti si stringono ai familiari dei due giovani. Ci sono tanti ciclisti che condividevano con il 47enne e la 36enne l’indomabile passione per il ciclismo. Il parroco, don Giuseppe Luigi Rella, lenisce con parole tenere i cuori affranti.

La mamma di Sara ha scelto le letture della domenica. Il Discorso sul Pane della Vita è il brano tratto dal Vangelo di Giovanni che nell’omelia il parroco commenta con concetti semplici e belli.

«Addio è semplicemente un arrivederci a Dio – dice don Giuseppe – la speranza, che per noi cristiani è una certezza, è rivedersi dove non c’è sofferenza, non c’è paura, non c’è dolore ma c’è la vita eterna. Gesù dice ai discepoli non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e anche in me. Gesù ha preparato per Sara e Marco un posto in paradiso».

Il sindaco di Polverigi, Daniele Carnevali siede accanto al collega di Agugliano, Paolo Perucci, entrambi indossano la fascia tricolore ed entrambi salutano con affetto i familiari dei giovani. Prima della messa si leggono le parole di Cristiano, il fratello di Sara e di Diletta, la sorella. Pensieri profondi e belli anche per il cognato Marco.

«Mi chiamavi orso e vi stavo preparando la grigliata che tanto vi piaceva quando ci ha raggiunto la notizia che non sareste mai più arrivati a casa. Ti ho lasciato la sciarpa dell’Inter: eravate felici e vi volevate tanto bene. Ora pedala, pedala, pedala fin lassù insieme al tuo amore. Pedalate felici insieme, angeli nostri».

All’uscita dalla chiesa tanti applausi, il corteo di una trentina di ciclisti accompagna i feretri al cimitero di Agugliano ma il pianto ininterrotto di due madri distrutte dal dolore è ciò che resta impresso negli occhi e nei cuori di tutti.

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