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Regione Approvata la mozione per il “no” all’impianto Edison

Anche la minoranza vota a favore esprimendo contrarietà all’insediamento per il trattamento dei rifiuti alla Zipa di Jesi

Ancona – Voto positivo anche dalla minoranza dell’aula ieri 1° ottobre alla mozione a firma della consigliera regionale Linda Elezi e del Presidente del Consiglio, Dino Latini, per esprimere contrarietà all’insediamento dell’impianto di trattamento di rifiuti che la Edison vorrebbe realizzare alla Zipa vicino a una mensa.

«Abbiamo voluto richiamare all’attenzione necessaria un tema centrale non solo per Jesi, ma per tutte le Marche che stanno affrontando in tutte le province vecchie e nuove complessità nella gestione dei rifiuti – spiega la consigliera -. Siamo chiamati non solo ad applicare le regole europee e nazionali, ma anche a una visione di indirizzo nell’approccio alla gestione circolare dei rifiuti e un impianto che non ha precedenti ci pone difronte alla questione della decontaminazione e della trasformazione dei rifiuti in risorsa per le quali vanno stabilite regole nuove. Rispondendo alla mia interrogazione sull’impianto nell’agosto scorso l’assessore Aguzzi aveva fatto riferimento alla chiarezza delle regole vigenti – aggiunge la consigliera -, è evidente che queste regole non sono né esaustive chiare tanto che Comune di Jesi e Provincia di Ancona stanno facendo un rapido dietro front sull’autorizzazione anche sulla spinta del pronunciamento dei cittadini che hanno evidenziato un approccio consapevole e costruttivo al contrario della politica».

«Ciò che disciplina la gestione classica dei rifiuti non basta a disciplinare i processi di hand of waste come quelli che sarebbero effettuati nell’impianto Edison e dalla tutela della salute dei cittadini non si può e non si deve prescindere. Bisogna ripensare l’approccio normativo. A livello nazionale lo hanno fatto con il recente decreto del Ministero dell’ambiente, a livello regionale dobbiamo necessariamente, tassativamente, e improrogabilmente lavorare tutti insieme per impostare una gestione circolare dei rifiuti che non demonizzi tecnologia e opportunità ma, allo stesso tempo, metta sempre in primo piano la salute dei cittadini. Il caso dell’impianto Edison di Jesi, a cui va detto no senza se senza ma, sia guida per questa riflessione e questo impegno».

«La mobilitazione sociale nel senso più vasto del termine che ha portato con sé questa battaglia per tutelare ambiente e futuro di Jesi e di tutto il suo territorio così come quella per la discarica di Riceci non sono espressioni di una filosofia Nimby, ma il richiamo al nostro dovere di legislatore a cui spetta trovare le soluzioni migliori possibili per una sostenibilità che è fondamentale come la tutela della salute dei cittadini è inderogabile. É nostro dovere lavorare perché queste due esigenze possano procedere in parallelo».

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