Attualità
Regione Francesco Acquaroli: «Ora il buon governo, coinvolgendo i territori»
12 Ottobre 2020
Intervista con il neo Presidente della Regione Marche: «Occorre il massimo impegno»
FILOTTRANO, 12 ottobre 2020 – L’onorevole Francesco Acquaroli, 46 anni, già sindaco di Potenza Picena e deputato, è il nuovo Presidente della Regione Marche. Con lui abbiamo analizzato i problemi di stretta attualità e le tematiche che saranno in agenda nei prossimi cinque anni.
Presidente, tra gli impegni imminenti per le zone terremotate, e gli incontri con le categorie, ha avuto ben poco tempo per godersi questa vittoria elettorale, a suo modo storica, giusto?
La vittoria sarà nel momento in cui riusciremo a risolvere i problemi che affliggono il nostro territorio, ovvero i ritardi infrastrutturali, una ricostruzione che non parte, i problemi legati alla pandemia e alla sanità. Tutte questioni per noi prioritarie, e le vittorie elettorali lasciano il tempo che trovano se non sono accompagnate da risultati forti e chiari che riescono a dare un segno di svolta alla nostra Regione.
Quando sarà pronta la nuova Giunta, e quali criteri sta adottando per la scelta dei nuovi assessori?
I criteri riguardano le competenze e i territori, questioni di genere e la capacità di saper dare un contributo al lavoro di squadra. Nei primi giorni della settimana comunicheremo la composizione della Giunta.
Una sua frase in merito alla app “immuni” ha scatenato un putiferio. Lei in sostanza ha detto che è poco utile se non la scaricano tutti. Vuole chiarire il suo pensiero?
La mia frase è stata estrapolata da un ragionamento più completo. La app “immuni” è stata scaricata da una piccola percentuale di italiani. Io da uomo delle istituzioni devo convincere i miei concittadini sull’utilità dell’uso delle mascherine, sui distanziamenti, sulla sanificazione degli ambienti, per evitare la capacità di contagio del virus. Come pure devo mettere in grado il sistema sanitario locale di tutelare tutti i cittadini. Se il governo nazionale ritiene di contrastare il virus con la app “immuni” dovrebbe renderla obbligatoria e non volontaria, e scaricarla a partire dei suoi uomini, altrimenti siamo di fronte ad un argomento che non può essere ritenuto centrale.
Nel caso in cui la curva dei contagi continuasse a salire, valuta l’ipotesi di riaprire il Coivd Hospital di Civitanova Marche?
Non possiamo aprire una struttura come quella per pochi posti letto. La utilizzeremo solo se necessario, altrimenti andremmo a togliere del personale alle nostre strutture sanitarie che già soffrono.
Quali saranno i cardini della sua azione governativa?
Sul tema della ricostruzione abbiamo già sollecitato un confronto forte. La mia lettera al Presidente Mattarella ha rappresentato la volontà di richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni. Serve una riorganizzazione del sistema sanitario su tutto il territorio, con il potenziamento dei presidi di primo intervento. Dobbiamo inoltre farci trovare pronti per quando arriveranno le risorse del Recovery Found. E poi il tema del lavoro.
I territori stanno pagando pesantemente il prezzo della crisi economica. Quale il primo intervento che ha in mente per il rilancio dell’economia locale?
Gli interventi necessari sono tanti, dall’internazionalizzazione, al credito, alla digitalizzazione. Ma il primo segnale che dobbiamo dare è quello di saper fare squadra e decidere insieme le iniziative da finanziare. Inoltre dobbiamo puntare a un maggiore utilizzo dei bandi e dei fondi Europei.
Per la prima volta il centrodestra è al governo della Regione. Sentite forte questa responsabilità?
Sentiamo di avere la maturità per governare le Marche, ma non basta. Occorre il massimo impegno, e lo stiamo già mettendo in campo.
La vittoria elettorale è avvenuta grazie alla credibilità della vostra proposta politica o alla delusione dei marchigiani verso il centrosinistra?
Se non c’è un’alternativa non si sceglie di cambiare, nonostante il malcontento. Diciamo che entrambe le cose sono vere.
Dalla sua biografia abbiamo letto che è lei è un tifoso interista. Anche voi, come la squadra di Mourinho, avete fatto il “triplete”, conquistando la Regione e vincendo a Senigallia e Macerata. Quale il prossimo obiettivo?
Il prossimo obiettivo è quello del buon governo, cercando di coinvolgere i marchigiani nella costruzione di un’alternativa che arrivi nei territori e che sia percepita realmente, rispettando le aspettative della nostra regione.
La candidatura a presidente fu accompagnata da molte polemiche per la sua partecipazione ad una cena in cui veniva richiamata la marcia su Roma. Il risultato elettorale ha dimostrato che la questione non ha avuto peso specifico, ma lei parteciperebbe ancora a quella cena?
Quella fu una cena normale, in cui nel retro dei menù ci sarebbero state delle effige riguardanti il ventennio. Uso il condizionale, anche perché io non partecipai alla cena, ma solo all’incontro organizzato dal mio partito per parlare di ricostruzione. Io penso che l’unica nostalgia che dobbiamo avere è quella del futuro. Guardare al secolo passato, quando non siamo in grado di comprendere quello che potrà succedere tra sei mesi, credo sia irresponsabile e fuorviante.
I suoi primi ringraziamenti subito dopo la vittoria?
Al Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha creduto in me, e ai miei genitori che purtroppo non ci sono più.
Marco Pigliapoco e Pino Nardella
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