Attualità
ROSORA Emergenza Ucraina, la missione di Amer Dachan: il viaggio verso la guerra (video)
15 Marzo 2022
«Immagini che rimarranno impresse nella nostra mente, abbiamo portato in Italia con noi tre ucraini, venerdì ripartiremo»
di Nicoletta Paciarotti
ROSORA, 15 marzo 2022 – Sono migliaia i volontari che ogni giorno varcano il confine con la Polonia per raggiungere l’Ucraina e portare aiuti alla popolazione devastata dalla guerra: Ahmad Amer Dachan è uno di questi.
Capo della missione congiunta tra Onsur Italia di cui è presidente e Prociv Arci Chiesina Uzzanese Odv (Toscana), l’assessore comunale di Rosora, è arrivato in Ucraina il 6 marzo: un viaggio durato 22 ore.
Abbiamo intervistato Dachan per chiedergli quali fossero state le prime immagini e quali le sensazioni vissute, una volta messo piede nel suolo ucraino.
ORE 4 AM. «Siamo entrati in Ucraina scortati, quando si va in una Paese in guerra, non bisogna mai avventurarsi da soli. La prima cosa che abbiamo visto è stata una lunga fila, quasi 20 km, di donne e bambini che camminavano lungo i margini della strada, la temperatura era di -5°C».
«Ci ha fatto molta impressione vedere questa gente fuggire da un Paese europeo, perchè l’Ucraina è Europa -, sottolinea – verso l’Europa. Quelle immagini rimarranno per sempre impresse nella nostra mente».
ORE 5.30 AM. Dopo un’altra ora e quaranta minuti di viaggio e quindici checkpoint con civili e militari pronti a bloccare ogni persona malintenzionata, Amer alle 5 del mattino è arrivato nel magazzino di smistamento dove c’erano circa venti volontari pronti a scaricare il materiale dai furgoni.
«In qualche minuto hanno svuotato tutto, un mezzo è partito subito per la capitale Kiev e un altro per Kharkiv, ad est del Paese».
ORE 6.00 AM. «La gente del posto – alcuni di loro, come quelli che ci hanno scortato, parlavano italiano – ci ha offerto la loro casa per riposare».
ORE 12.00 AM. «Dopo aver mangiato qualcosa insieme, siamo stati ricevuti dal Sindaco della città che, per ragioni di sicurezza, posso dirvi soltanto essere in provincia di Leopoli».
«Il Sindaco ha ringraziato tantissimo noi volontari e tutto il popolo italiano. Ci ha chiesto di portare ai governanti un messaggio chiaro e conciso: gli ucraini vogliono la no fly zone, la chiusura dello spazio aereo, per impedire ai russi di continuare a lanciare missili. Sarebbe la salvezza per il popolo ucraino».
«Ho espresso la mia solidarietà al primo cittadino ucraino, portando, da italo-siriano, la testimonianza della realtà in Siria, dove da dieci anni i bombardamenti russi non si sono mai fermati».
«Noi siamo con loro, tutto il popolo siriano è con gli ucraini».
ORE 18.00 PM. Amer e gli altri volontari sono ripartiti per l’Italia: varcato il confine e arrivati in Polonia, si sono fatti carico di tre rifugiati ucraini con documenti regolari permettendo loro di potersi ricongiungere con amici o parenti in Italia.
ORE 00.00 PM. Dopo altre 4 ore di viaggio, la stanchezza comincia a farsi sentire e il gruppo trova riposo in un hotel, prima di fare ritorno a casa.
«La stanchezza è stata tanta, l’emozione anche, ma la soddisfazione di aver portato tutto a chi ne aveva bisogno è veramente enorme. Le missioni servono a chi le compie, perché è una possibilità di crescita interiore, oltre a chi riceve gli aiuti senza che neanche un granello venga perso».
«Non finiremo mai di ringraziare tutto il popolo della Vallesina e della Toscana per il materiale raccolto, i volontari della Protezione Civile Prociv Arci Chiesina Uzzanese Odv e i quattro amici pistoiesi che si sono aggiunti a noi. É stata una missione di grandi emozioni».
ORE 4.00 AM. «Arrivati in Italia a notte fonda, dopo aver dormito qualche ora, il giorno dopo ognuno di noi ha ripreso il proprio lavoro. Ci è voluta qualche ora per recuperare la stanchezza e le forti sensazioni, ma siamo già pronti per il prossimo viaggio: venerdì partiremo nuovamente per consegnare il restante materiale».
«Ci si ricarica, ci si fa coraggio. Le zone sotto attacco aumentano, stiamo programmando dove andare e cosa fare».
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