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Cronaca

SAN MARCELLO DA LUOGO DI PREGHIERA A CENTRO RIABILITATIVO, IL MONASTERO DEI PADRI PASSIONISTI LUOGO DI CURA PER LE PATOLOGIE DELL’ALIMENTAZIONE

SAN MARCELLO, 30 luglio 2016 – Da luogo di preghiera e riflessione a Centro riabilitativo socio sanitario. È  la trasformazione che ha subito l’antico monastero dei Padri Passionisti in località Montelatiere. Al di là della notorietà dovuta alla presenza di quest’ordine religioso, la zona attorno alla chiesa ed al convento era conosciuta da molti per essere punto di ritrovo della gente nel giorno di Ferragosto. A ricordo di tale tradizione, il prossimo 21 agosto  sarà riproposta l’antica festa popolare e, dopo oltre 20 anni dalla partenza dei religiosi, l’intera struttura riaprirà per diventare un centro di cura per la riabilitazione di persone con problemi causati da errati comportamenti alimentari (anoressia, bulimia, ecc.).

Al momento il Comune di San Marcello non ha reso noti i particolari dell’operazione che saranno illustrati il 18 agosto prossimo nel corso di una conferenza stampa convocata proprio all’interno del complesso conventuale di Montelatiero.

La storia di questo convento e di quanto ha ruotato attorno ad esso è quanto mai interessante; fu realizzato, come detto sul finire dell’800 dal Conte Alessandro Franceschini. Dopo l’immatura morte dei loro tre figli, il Conte e la moglie, Edvige Gregorini, decisero di utilizzare il loro immenso patrimonio nella costruzione di una comunità religiosa da affidare ai Passionisti. “Per varie vicende – leggiamo in una nota – il progetto fallì con i Passionisti, ma la famiglia Franceschini costruì ugualmente la chiesa ed il primo nucleo del convento che furono affidati ai missionari del sacro Cuore che rimasero per nove anni”. All’inizio del nuovo secolo i Passionisti arrivarono e questo portò il Conte Franceschini e la sua consorte  alla decisione di ampliare il complesso e arricchire la chiesa. “Alessandro Franceschini morì nel 1916; la moglie otto anni dopo. Entrambi riposano assieme ai loro figli nella cripta della cappella gentilizia del convento”. Dopo il loro arrivo, i Passionisti si integrarono con la gente del territorio al punto di diventare una entità molto apprezzata, stimata e presa in considerazione. Una “politica”, quella dei Padri passionisti, che conquistò la gente del posto ed anche quella di località vicine; tra le due guerre ed anche successivamente sono state molte le coppie che hanno scelto la chiesa di Montelatiere per celebrare le proprie nozze.

Come avvenuto per il clero ordinario, anche i Padri Passionisti hanno subito un calo delle vocazioni che ha portato l’ordine a riconsiderare la loro permanenza in quel convento; a nulla sono valse le richieste di rivedere le scelte di abbandono arrivate all’Ordine sia attraverso i cittadini che in breve tempo raccolsero oltre mille firme, sia da parte di amministrazioni comunali. Nel 1994 i Passionisti lasciarono il convento. Manon tutti i frati se ne andarono, fra Saverio (al secolo Italo Lorenzetti) rimase a San Marcello fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 2009.

Ora per quel complesso si apre una nuova pagina di storia, una pagina incentrata sul recupero di quanti soffrono di una patologia che purtroppo colpisce sempre più giovani e giovanissimi di entrambi i sessi.

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