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Sanità Da Serra San Quirico e Staffolo si invoca il diritto alla salute

Manuela Bora (Pd): «Aree interne abbandonate, cosa fa la Regione?», la presa di posizione dei sindaci Debora Pellacchia e Sauro Ragni, e Marco Ausili (FdI): «Stiamo lavorando per garantire un futuro stabile alle strutture sanitarie»

Vallesina – «Migliorare l’assistenza sanitaria nel nostro Comune è una delle nostre priorità».

Con queste parole, la sindaca di Serra San Quirico Debora Pellacchia, ha espresso pubblicamente il suo ringraziamento alla consigliera regionale Manuela Bora e al Gruppo consiliare del Partito Democratico per l’impegno dimostrato nel riportare l’attenzione sulla questione sanitaria nel territorio, con due interrogazioni. Al centro della richiesta c’è il ripristino di un servizio pediatrico stabile, essenziale per le famiglie locali.

«La consigliera ha dato voce a una nostra esigenza cruciale: riavere un’assistenza pediatrica», ha sottolineato la Sindaca, ricordando come già nel 2021, quando la dottoressa Martiri cessò il servizio pediatrico, l’Amministrazione comunale avesse inviato una comunicazione urgente all’Area Vasta e all’assessore regionale Saltamartini.

«Purtroppo quella richiesta non fu accolta e non ottenne l’attenzione dovuta», ha aggiunto, evidenziando il peggioramento costante dei servizi sanitari nelle aree interne.

«Ora ci aspettiamo una maggiore responsabilità da parte degli amministratori regionali per garantire il diritto alla salute dei nostri bambini».

La consigliera Manuela Bora aveva sollevato il problema della mancanza di medici di base a Staffolo e di pediatri a Serra San Quirico.

E ribadisce: «Oggi il diritto alla salute di adulti e bambini è compromesso», denunciando la gestione sanitaria degli ultimi tre anni.

«Le aree interne sono state abbandonate, e la medicina territoriale è rimasta lettera morta»

Un punto particolarmente critico, secondo la consigliera, è il trattamento riservato alla salute dei bambini.

«Quando si arriva a privare le famiglie di un servizio fondamentale come quello dei pediatri, significa che la situazione è vicina al collasso», ha dichiarato.

Ha inoltre ricordato il dramma delle famiglie con bambini affetti da patologie cardiache, costrette a sobbarcarsi viaggi lunghi e costosi fuori regione per garantire le cure ai propri figli.

«È disarmante l’indifferenza con cui la Giunta regionale ha trattato queste questioni. Parlano tanto di famiglia ed emergenza demografica, ma non riescono neppure a garantire i servizi sanitari di base».

Ma non si è fatta attendere la risposta del consigliere regionale Marco Ausili, Fratelli d’Italia, che ha difeso l’operato del governo Acquaroli.

«Le carenze attuali sono il risultato della mancata programmazione delle Giunte precedenti, che non hanno saputo prevedere un ricambio generazionale tra i medici di base», ha spiegato Ausili.

«Negli ultimi tre anni, la nostra Amministrazione ha invertito la tendenza, investendo senza precedenti in borse di studio per formare nuovi medici di medicina generale».

Riguardo alla nuova palazzina dell’ospedale di Fabriano, Ausili ha sottolineato che il progetto ereditato dalle Amministrazioni precedenti è stato bocciato nel 2021 dai verificatori e ha dovuto essere interamente rivisto.

«Siamo riusciti a trovare le risorse necessarie, che sono passate da 14 a 21 milioni di euro», ha affermato, aggiungendo che la gara per l’assegnazione dei lavori sarà avviata a breve.

«Stiamo lavorando per garantire un futuro stabile alle strutture sanitarie della nostra regione, superando la vecchia strategia dell’ospedale unico e distribuendo gli investimenti su più stabilimenti, come Fabriano e Senigallia».

In questo quadro di polemiche, la sindaca di Serra San Quirico ha ribadito l’urgenza di soluzioni concrete.

«Servono provvedimenti immediati per salvaguardare la salute dei bambini e garantire un’assistenza sanitaria dignitosa nelle nostre aree interne».

Della stessa opinione e il sindaco Sauro Ragni che, inoltre, ribadisce l’importanza di dichiarare Staffolo come zona carente di medici di basequesto consentirebbe di ottenere risorse dedicate e un’attenzione prioritaria per attrarre nuovi professionisti nell’area.

«Ripristinare le due ex condotte mediche con sedi primarie a Staffolo: sarebbe l’unica  misura per garantire un servizio stabile e continuativo alla popolazione, le istituzioni regionali devono garantire i servizi essenziali per la salutepotenziando la medicina del territorio, in particolare nelle aree interne come la nostra».

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