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Sassoferrato Ad Urbino gli stati generali del parco nazionale dello zolfo di Marche e Romagna

L’obiettivo è raccogliere pareri di tecnici ed esperti e le attese e pretese della Comunità del Parco alla luce del recente ampliamento territoriale

di Redazione

Sassoferrato, 23 settembre – Si svolgeranno oggi ad Urbino gli Stati Generali del Parco Nazionale dello Zolfo di Marche e Romagna.  

L’obiettivo è raccogliere pareri di tecnici ed esperti e le attese e pretese della Comunità del Parco alla luce del recente ampliamento territoriale.

Ossia fare delle opinioni un patrimonio utile all’elaborazione del nuovo Decreto Ministeriale che regolerà le future attività di progettazione, programmazione e pianificazione del Parco. E quindi dotare e rafforzare il Parco per cogliere tutte le opportunità economiche che ne derivano.

Una giornata dedicata al futuro di un Ente che è nato sì marchigiano nel 2005 ma, con il passaggio di Novafeltria alla Provincia di Rimini, si allargò ufficialmente all’Emilia Romagna nel 2019 ed oggi è in attesa del decreto attuativo del Ministero della Transizione Economica. 

Un Parco che conserva e tutela la memoria dell’ex polo minerario di zolfo di Cabernardi – Percozzone di Sassoferrato incluso la rete sentieristica dei minatori di Arcevia e la raffineria di Bellisio Solfare di Pergola, quella dell’ex miniera di San Lorenzo in Solfinelli di Urbino, ed anche dell’ex miniera di Perticara – Marazzano e del comprensorio Novafeltria, Talamello e Sant’Agata Feltria ed infine dell’ex miniera di Formignano di Cesena.

Ha la sua sede legale è a Sassoferrato, quella operativa a Pesaro e il Comitato Tecnico Scientifico ha base a Novafeltria, dispone di un modesto budget annuale di 150mila euro effettivi a cui si è aggiunto fino a quest’anno per investimenti tre annualità 500mila euro anche per l’allargamento a Cesena e di Urbino.

Il Parco è un territorio privilegiato per l’attivazione di politiche di geoconservazione, attirare il turismo outdoor ambientale, culturale e scientifico. Un flusso, quello del turismo geominerario, che la “Rete nazionale dei parchi e musei minerari italiani”, considera in espansione.

Tre anni fa, senza pubblicità di settore, ogni centro dei 41 visitabili in Italia ha registrato in media circa 4mila visite per un totale complessivo di ben 200mila presenza all’anno. Presenze su cui altri paesi hanno costruito politiche specifiche come lo spiegherà on line il direttore del polo turistico du Bois du Cazier, la miniera di Marcinelle in Belgio.

Una giornata da vivere in 3 momenti topici (Istituzionale – Sociale – Economico) dove daranno il loro fondamentale contributo ben 29 relatori.

Dalle ore 9 alle 11: Al tavolo “Verso il nuovo decreto ministeriale” , dalle 11 alle 13, al tavolo “Il Parco tra territorio, economia, società, futuro” e dalle 15 alle 16.45 al tavolo “Sinergie, visioni, prospettive”.

Poi, c’è il momento culturale con alle 14.45, il vernissage della mostra sul libro “Giallo Zolfo – Una storia di bambine e minatori”.

Alle 16.45, visita guidata alla Miniera di Zolfo di San Lorenzo in Solfinelli di Urbino con aperitivo di networking e intrattenimento teatrale a cura di Tiziano Mancini.

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