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Serie D Vigor Senigallia – Ancona 1-0, vista dal Mister

Non ha perso Gadda, che il suo ce lo ha messo, ma ha vinto Aldo Clementi che dirige sempre con oculatezza ed equilibrio un gruppo di giocatori di qualità e sceglie sempre sostituzioni e tempi giusti per i cambi

di Gianluca Fenucci

Senigallia – Bella partita, intensa, tosta, tesa, giocata a ritmi elevati. Squadre forti, con identità precise, calciatori di qualità, allenatori competenti e capaci, tifoserie degne di palcoscenici nobili. Vince la Vigor Senigallia con un gol segnato al tramonto della partita dal suo uomo simbolo Denis Pesaresi, sempre decisivo, sempre pronto, sempre forte, nonostante qualche acciacco e le primavere che passano anche per lui.

La partita avrebbe potuto finire in parità e sarebbe stato giusto ma la Vigor alla fine ha vinto con merito: nel finale, nell’ultima parte del secondo tempo, era più tonica e fisicamente più fresca dell’Ancona, ha voluto la vittoria più dei dorici e ha sfruttato le sue risorse e il suo leader carismatico partito dalla panchina perché non al meglio ma capace di mettere lo zampino decisivo nell’azione finale.

Non ha perso Gadda, che il suo ce lo ha messo, ma ha vinto Aldo Clementi che dirige sempre con oculatezza ed equilibrio un gruppo di giocatori di qualità e sceglie sempre sostituzioni e tempi giusti per i cambi. A Clementi mancano i centravanti ma non le idee, non la mente lucida e il pragmatismo: la Vigor gioca bene ed è concreta al punto giusto. Clementi, orfano delle punte centrali (Alonzi out e Pesaresi che entra solo a 10 minuti dalla fine) in avanti mette D’Errico che fa il falso nove e più che altro sfrutta le sue ottime caratteristiche tecniche e tattiche, svaria sul fronte offensivo senza dare troppi punti di riferimento centrali e si sacrifica moltissimo per la squadra.

Qualcuno dice che Clementi sia fortunato e se lo fosse sarebbe comunque un merito. Soprattutto, però, Clementi è bravo perché non puoi vincere o recuperare decine di partite nell’ultimo quarto d’ora come accade alla Vigor da anni, non da settimane, se non ci fossero altre qualità meno effimere della fortuna.

C’è il lavoro alla base e ci sono valori importanti. Anche sul fronte degli under vince la Vigor: convincenti le prestazioni dei suoi fuoriquota mentre quelli dell’Ancona, soprattutto Marino sulla fascia sinistra, soffrono un po’. Tra tutti, spicca il più giovane: Mevale Konè della Vigor. La carta di identità porta scritto 2007 nella riga dedicata all’anno di nascita ma Konè vale molto più dei suoi 17 anni.

Un piccolo fenomeno che tecnicamente sovrasta quasi tutti, ha una velocità di base impressionante e un dribbling ubriacante: nell’uno contro uno fa ammattire i diretti avversari e ogni volta che è coinvolto nelle azioni rappresenta un pericolo costante per l’Ancona. I dorici lottano, tengono il campo, hanno anche alcune occasioni per segnare, guidati da Codromaz, leader carismatico sia a livello tecnico che psicologico, che si inventa alla fine anche attaccante quando c’è da recuperare.

I cambi di Clementi cambiano davvero la partita mentre quelli di Gadda no, anche perché la qualità è diversa. Poi ci pensa lui, Denis Pesaresi all’ultimo minuto o giù di lì del tempo regolamentare. Come in una favola segna proprio al 90° l’uomo simbolo della Vigor, osannato dalla sua gente: aggancia in semi rovesciata un pallone che vaga in area e segna il gol della vittoria in un derby bello, avvincente e combattutissimo. L’Ancona si lecca le ferite: non tutto è da buttare anzi c’è molto da salvare, la Vigor guarda in alto, come accade da qualche anno. Con merito.

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