Attualità
SERRA SAN QUIRICO Virus: annullata la rassegna nazionale Teatro della Scuola
12 Marzo 2020
Fabrizio Giuliani e Salvatore Guadagnuolo: «Rinunciarvi è un atto di civiltà, di rispetto verso chi è in difficoltà, verso chi soffre e chi non può muoversi»
SERRA SAN QUIRICO, 12 marzo 2020 – La 38esima Rassegna Nazionale di Teatro della Scuola, che ogni anno riunisce a Serra San Quirico centinaia di studenti da tutta Italia, e che si sarebbe dovuta tenere dal 18 aprile al 2 maggio 2020, è stata annullata.
Lo hanno comunicato il presidente dell’Atgtp, Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, Fabrizio Giuliani, e il direttore artistico della rassegna di teatro educazione, Salvatore Guadagnuolo, in una lettera inviata ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli operatori culturali e teatrali e agli studenti.
«Di fronte al susseguirsi di notizie e provvedimenti che ci giungono sul fronte del contagio da coronavirus, è necessario che tutti, come singoli, professionisti dell’educazione e dell’arte, rappresentanti di una comunità, si indirizzino al bene comune, a soluzioni che preservino tutti, ma prima ancora le fasce più deboli della popolazione. La Ragione deve prevalere sul Sentimento».
Il buon senso, il rispetto delle regole dettate dalle Istituzioni invita a stare a casa: «In un altro momento storico non realizzare la Rassegna di Serra San Quirico sarebbe stato una scelta grave, un atto contro la cultura, contro i valori che portiamo avanti da anni con impegno, caparbietà e ostinazione. Ma oggi rinunciare alla Rassegna è un atto di civiltà, di rispetto verso chi è in difficoltà, verso chi soffre, chi non può muoversi».
«Ringraziamo tutti coloro che stavano preparandosi al nostro progetto, le scuole, gli operatori di teatro educazione, gli studenti delle Accademie di Brera e Macerata, lo staff organizzativo sempre pronto in prima linea a rendere “grande” il progetto. Noi non ci fermiamo; “adda passà a nuttata” scriveva il grande drammaturgo napoletano e noi già pensiamo a cosa programmare, a cosa fare, anche quest’anno; poiché, come diceva il grande poeta marchigiano, operosamente aspettiamo convinti che prima o poi (speriamo prima possibile) “passata è la tempesta, odo augelli far festa”. E la tempesta passerà, ne siamo certi».
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