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SINDACATI Sicurezza sul lavoro, oltre 4mila infortuni dall’inizio dell’anno
20 Maggio 2021
Per Cgil, Cisl e Uil dati preoccupanti, la provincia di Ancona quella che ne ha registrato il maggior numero
ANCONA, 20 maggio – In occasione della Giornata per la sicurezza sul lavoro Cgil, Csil e Uil, mostrano i preoccupanti dati marchigiani sugli infortuni dei primi tre mesi del 2021 e chiedono alle istituzioni maggiore attenzione su questo fronte.
Si tratta di una data simbolica, quella promossa, a livello internazionale, per la giornata di mobilitazione per la sicurezza sul lavoro. Un data che vuole ricordare il 20 maggio del lontano 1970, giorno dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori.
Dati in aumento
Proprio per questa occasione Cgil, Cisl e Uil rivelano che sono oltre 4 mila gli infortuni sul lavoro dall’inizio dell’anno, 50 in più rispetto al 2020 (+1,2%), gli aumenti maggiori si riscontrano nel terziario e nell’industria. In crescita soprattutto gli infortuni in occasione di lavoro (+3,3%), mentre sono in calo quelli in itinere.
Infortuni che spesso hanno esito mortale: tre i lavoratori deceduti dall’inizio dell’anno, dopo un 2020 con il tragico bilancio di 46 morti sul lavoro e 15 mila infortuni complessivi.
Ancona è la provincia che ha registrato il maggior numero di infortuni: ben 1.555 contro i 910 di Pesaro Urbino, 838 a Macerata, 408 ad Ascoli e 372 a Fermo. Una lunga scia di sangue, non più tollerabile, che si abbatte sugli affetti delle famiglie, sul loro reddito e sul loro futuro.
L’azione dei sindacati
Nella giornata di oggi sono previste assemblee unitarie in tutta la regione tra cui alla Fincantieri di Ancona, alla Ifi di Tavullia (Pu), alla Barilla di Ascoli Piceno, alla Loro Piana di Porto S. Elpidio (Fm), alla Fratelli Guzzini di Recanati (Mc) e tante altre. Proprio in memoria del 1970, i sindacati lanciano iniziative per chiedere alle istituzioni e alle altre parti sociali un “Patto per la salute e la sicurezza“ che fermi la lunga scia di tragedie.
«Numeri freddi ma anche più preoccupanti – evidenziano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Marche – se pensiamo che la nostra regione in un anno di Covid ha perso oltre 14mila posti di lavoro e che in questi primi tre mesi il ricorso alla cassa integrazione ha superato i 21 milioni di ore contro gli appena 1,3 milioni dello stesso periodo pre emergenza pandemica. Ciò significa che l’incidenza è più alta».
«La sicurezza sul lavoro non deve essere solo uno slogan – concludono – le leggi ci sono ma occorre continuare a lavorare alla loro piena applicazione e a un sistema di controlli che sia continuo e puntuale. Di fronte a questi numeri non basta commuoversi e indignarsi, ma occorrono azioni forti e decise da parte di tutti: dalle imprese alle istituzioni. Alla Regione chiediamo di intervenire subito per garantire le risorse e soprattutto gli organici necessari all’intensificazione dei controlli nelle aziende e nei cantieri e per organizzare un adeguato sistema di prevenzione. Altrettanto necessario agire sul fronte dell’organizzazione del lavoro e contrastando la precarietà, la frantumazione del lavoro e la ricattabilità dei lavoratori».
Le mobilitazioni per la sicurezza sul lavoro proseguiranno anche nei prossimi giorni con tante assemblee, iniziative e presidi nei territori. Previsto anche un presidio di fronte a Palazzo Leopardi, sede dell’Assemblea Legislativa delle Marche per martedì 25 maggio, dalle ore 11.
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