VERTENZA ELICA Lavoratori manifestano al passaggio del Giro d’Italia

Ancora una volta gli uomini e le donne di Elica in strada per dire “No” al piano di ristrutturazione dell’azienda

FABRIANO, 13 maggio 2021 – Dopo la grande manifestazione dello scorso 11 maggio (leggi l’articolo), i lavoratori di Elica ancora in strada per dire “no” al piano di ristrutturazione della multinazionale fabrianese.

Nella mattinata di oggi i lavoratori hanno manifestato al passaggio dei corridori del Giro d’Italia. Un piccolo drappello in cima alla salita delle Serre, al confine dei comuni tra Fabriano e Cerreto d’Esi con bandiere e striscioni.

Una presenza composta, ancora una volta accompagnata dalla grande scritta “Lavoro” che nei giorni scorsi ha accompagnato le manifestazioni degli uomini di Elica. Alcuni di loro distesi su un prato poco distante la sede stradale, hanno composto la parola “Elica” con i loro corpi, purtroppo non ripresa dalle telecamere durante la prima diretta di Rai Sport.

Una ristrutturazione contestata duramente, che nelle intenzioni più volte ribadite da Elica porterà alla riduzione dei volumi produttivi (da 1.400.000 a meno di 400.000), alla chiusura di reparti a Mergo, a quella dello stabilimento di Cerreto D’Esi con 409 esuberi su 560 lavoratori ed il trasferimento di linee produttive in Polonia.

«Il modello che propone Elica con il suo piano strategico, di delocalizzazione, oltre ad essere un disastro  sociale e lavorativo per i dipendenti e per la stessa azienda – commenta il Coordinamento di Elica –  rischia di diventare un problema per tutto il Paese, in particolar modo nel momento in cui si sta discutendo di come distribuire una grande quantità di risorse pubbliche alle imprese. Vanno fermate le delocalizzazioni, il piano di Elica deve essere ritirato: l’azienda rinunci al suo piano e si costruiscano insieme le condizioni per mantenere il lavoro in Italia, mettendo al centro i valori della stessa Elica, le persone ed il territorio».

Lunedì, come annunciato dall’assessore marchigiano al lavoro Stefano Aguzzi, la convocazione dei sindacati in regione.

(Redazione)

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