Cerreto d'Esi
VERTENZA ELICA Manifestazione a Cerreto D’Esi, attivata la “Cassa di resistenza”
24 Maggio 2021
Lavoratori in marcia dallo stabilimento fino al comune, attivata la cassa di “resistenza” per sostenere le tute blu
CERRETO D’ESI 24 maggio 2021 – Ancora una volta in strada i lavoratori e le lavoratrici di Elica, che dallo stabilimento cittadino hanno sfilato fino a raggiungere la sede comunale.
Cerreto D’Esi come centro di questa nuova mobilitazione per ricordare e ribadire la contrarietà al piano industriale presentato dalla multinazionale fabrianese e che porterà anche alla chiusura dello stabilimento cittadino (leggi l’articolo).
«Ci stiamo mobilitando da due mesi – spiegano lavoratori e sigle sindacali – perché riteniamo sbagliata la strategia aziendale incentrata esclusivamente sulla delocalizzazione dei modelli attualmente prodotti in Italia, da cui derivano i licenziamenti, a favore dello stabilimento polacco: nei fatti, così si sancisce il disimpegno dell’azienda dal Fabrianese e dal paese».
«Crediamo necessario, invece – proseguono – individuare e studiare tutte le misure da mettere in campo, per trovare il modo affinché il lavoro resti nel territorio; in questi anni siamo sempre stati capaci di individuare le soluzioni negli interessi di tutti ma ogni discussione non può che partire dal ritiro del piano dell’azienda, che invece sta andando avanti dritta per la sua strada senza preoccuparsi delle richieste e delle necessità che stiamo urlando da circa due mesi. Richieste che non sono solo delle organizzazioni sindacali, quindi delle persone di Elica, ma di tutto il territorio e delle istituzioni a tutti i livelli».
La dichiarazione, con le parole dei lavoratori, è stata sottoscritta dai sindaci di Mergo, Cerreto, D’Esi, Cupra Montana, Matelica e Serra San Quirico. Il documento è stato sottoscritto anche dai consiglieri regionali del PD Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, dalla parlamentare pentastellata Terzoni e dalla consigliera Lupini.
Unitamente alla mobilitazione di oggi, attivata anche la “cassa di resistenza” pensata per sostenere economicamente i lavoratori.
«Abbiamo già messo in campo diverse ore di sciopero e molte altre ne dovremo fare – spiegano i lavoratori – consapevoli che sarà una vertenza lunga ma al tempo stessa molto intensa. Molte e molti di noi sono stati sospesi dal lavoro per intere giornate con provvedimenti disciplinari, utilizzati per intimorirci, dividerci e scoraggiarci anche economicamente a continuare la lotta per il nostro lavoro».
Per le sottoscrizioni è possibile ricaricare una somma utilizzando la PostePay 4023 6009 4373 0533 , utilizzando come codice fiscale quella della RSU individuata che verrà fornito privatamente dai segretari territoriali anche tramite Whatsapp.
Per ottenere il codice fiscale è possibile fare riferimento ai numeri: Pullini 3928493546, Gentilucci 3939580145 e Santoni 3334377204.
(Redazione)
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